Biscotti alle castagne (vegani e senza glutine)
I biscotti thumbprint sono tra i miei preferiti quando voglio infornare qualcosa all’ultimo momento: basta impastare gli ingredienti, formare le palline e poi creare con le dita l’incavo da farcire di confettura o crema.
Quelli di oggi hanno un sapore molto particolare dato dalla farina di castagne, e sono privi di glutine e di derivati animali; dei dolcetti davvero sani e leggeri, ideali per la colazione ma anche come spezza fame da portarsi in ufficio o a scuola.Se vi piace l’idea del biscottino con l’impronta vi ricordo anche le gemme vegane e i thumbprint alle pere & cioccolato.
I Baci di Diana del dott. Berrino
Come vi raccontavo un paio di post fa nell’ultimo periodo sento il bisogno di consumare più cibi leggeri e sani e di diminuire invece quelli contenti grassi saturi, zuccheri e farine raffinate. Ovviamente – non mi stancherò mai di ripeterlo!- non si tratta di una scelta drastica o estrema: ogni tanto ben venga lo strappo alla regola, il dolcino burroso, la lasagna da millemila calorie. Cerco solo di fare in modo che la maggior parte dei miei pasti siano ben bilanciati, lasciando spazio ai peccati di gola quando mi va. Facendo così, senza restrizioni, mi sono accorta che il mio bisogno di cibo sano veniva fuori in modo spontaneo e quindi ho iniziato a mangiare meglio senza il peso delle rinunce.
Quando ho letto di questi biscotti in un libro del Dott. Franco Berrino sono rimasta subito colpita: purea di mela cotta, mandorle e semi erano i soli ingredienti. Niente zucchero quindi, né glutine, latte, uova o derivati animali. Confesso che ero piuttosto scettica sul loro sapore e per questo ho aspettato a lungo prima di provarli… e invece una volta che mi sono decisa a sfornarli li ho trovati sorprendentemente buoni!
Per chi non lo conoscesse, Berrino è un medico, patologo ed epidemiologo che da anni raccomanda un’alimentazione sana, ricca di fibre, legumi, cereali integrali e povera di cibi raffinati, carni conservate e zucchero bianco; ha promosso diversi studi che hanno dimostrato l’efficacia di uno stile alimentare sano nella prevenzione del cancro così come di molte altre malattie. Il progetto Diana è uno di questi: una sperimentazione sullo stile di vita – e sullo stile alimentare – in rapporto alla prevenzione del cancro al seno e delle sue recidive.
Da qui il nome di questi delicati Baci di Diana, facilissimi da preparare, ideali come spezza fame o per la colazione.
Fragilitè al caffè & nocciole
La piccola pasticceria è un tipo di preparazione che incontra sempre molto successo: i mignon hanno un fascino tutto particolare, che siano cannoncini, bignè o semplici pasticcini, risultano sempre graditi per il loro aspetto delicato e le dimensioni contenute che li rendono meno impegnativi ma altrettanto sfiziosi di altri dessert.
I pasticcini di oggi sono costituiti da tre strati di meringa alla nocciola farciti da una crema al burro aromatizzata al caffè e cioccolato. Una vera delizia, dal sapore molto ricco e burroso, ma dalla taglia ‘small’ che permetterà a tutti l’assaggio senza troppi sensi di colpa 😉
La ricetta è tratta dal meraviglioso libro Scandikitchen -dolci Hygge, di cui ho replicato svariate ricette senza mai restare delusa. L’unica variante che ho apportato è una riduzione della dose di crema al burro perché i miei pasticcini mi sembravano già fin troppo ricchi, e rispettando i quantitativi indicati mi era avanzata parecchia farcitura. In ricetta ho quindi riportato delle dosi che dovrebbero andar bene per farcire la meringa senza sprechi.
Per il resto mi sono trovata benissimo con la ricetta: nonostante la preparazione della crema al burro sembri un po’ particolare vi consentirà di ottenere un composto liscio, vellutato e dalla consistenza perfetta. Idem per la meringa che è risultata cotta alla perfezione e friabile al punto giusto – da qui il nome, fragilitè, che rende bene l’idea di quanto questi pasticcini siano fragili e delicati.
Torta al pralinato, cioccolato & caffè
Questa torta è un incrocio pefetto tra una torta soffice da colazione e un dessert ricco e cremoso, per mettere d’accordo sia i golosi senza ritegno sia gli amanti dei dolci più genuini e caserecci 😉
La base è preparata in modo semplice: un impasto al cioccolato fondente e caffè, piuttosto umido grazie alla presenza dello zucchero muscovado e tutto sommato anche piuttosto leggero, dato che ho usato olio di riso e non burro come parte grassa.
La farcia invece è decisamente più peccaminosa: una crema mousseline (ovvero crema pasticcera mantecata con burro morbido) arricchita da un pralinato alle mandorle e nocciole.
Era da tempo che volevo sperimentare il pralinato, servono un po’ di passaggi per prepararlo ma l’esecuzione della ricetta non è particolarmente difficile, basta avere pazienza! Sono partita facendo sciogliere lo zucchero in padella con un po’ di acqua, poi, appena lo zucchero si è sciolto, ho aggiunto la frutta secca e ho fatto cuocere per circa un quarto d’ora; prima lo zucchero si è cristallizzato formando una patina bianca, poi si è sciolto di nuovo diventando scuro e lucido; a questo punto ho rovesciato la frutta secca caramellata su un foglio di carta forno, ho lasciato raffreddare e poi ho frullato bene: ed ecco pronto il pralinato da usare come base per i miei prossimi dolci 😉
In questo caso l’ho aggiunto alla crema mousseline, ispirandomi a questa ricetta del Cucchiaio d’argento – ma il procedimento è simile anche nella Torta del successo, in cui la crema al burro viene amalgamata a della semplice pasta di nocciole. Ho fatto riposare la crema al pralinato per una notte in frigo e poi l’ho dressata con la sac a poche sulla mia torta – io ho usato uno stampo di 18 cm dai bordi alti, per renderla più fotogenica, ma vi consiglio di usarne uno da 20 in modo da ottenere due dischi di pasta più sottili e ricoprirli bene con uno strato generoso di crema.