• Torta alla birra e cioccolato con glassa al vin santo
    cioccolato,  dal mondo

    Spelt beer’n chocolate cake

    Per spiegarvi come è nata questa torta devo fare una premessa: negli ultimi mesi il mio ragazzo e un gruppo di amici hanno messo su un piccolo birrificio artigianale. Io di birra ne so poco o niente, ma, come accade in cucina, resto sempre affascinata dalla trasformazione di una materia prima in un prodotto finito. Malti, grani, acqua, zucchero che si trasformano in un bel bicchiere di birra ambrata sono confortanti quanto la certezza che uova, farina, burro e zucchero possano diventare una torta soffice e golosa.Unendo le due cose, mi sono messa all’opera per trovare una ricetta che prevedesse l’utilizzo della birra in una torta e volendo andare sul sicuro mi sono affidata a Sigrid e al suo Cavoletto.

    torta alla birra e cioccolato
     
     

    Rispetto alla ricetta originale ho sostituito la guinness con una birra al farro a kilometro zero (o meglio tre, tanto dista il birrificio da casa mia!) e ho aromatizzato il frosting con un cucchiaio di vin santo, che ha dato un tono più nostrano al dolce e rafforzato il retrogusto alcolico nel suo insieme.

    La torta che vedete in foto l’ho preparata per i miei mastri birrai e ce la siamo divorata tutta in una pausa tra le varie fasi della birrificazione. Credo che il suo successo sia dovuto in buona parte al fatto che è una torta dal gusto maschile, dal temperamento forte e dalla consistenza sostanziosa. 

    La pasta è nerissima, profuma di terra e di grano, e la glassa bianca, dolce ma con un tocco pungente dato dal vin santo. 
    Se la preparerete, vi godrete in casa un ottimo odore: l’incrocio tra quello del pane appena sfornato (per via dei lieviti presenti nella birra, credo) e quello di una torta al cioccolato (perché qui di cacao ce n’è, e in dosi massicce).
    Ah, ed è anche facile e veloce da fare! Che dite, vi ho convinto?

    Ingredienti
    (per una teglia di diametro 20 cm)
    per la torta:
    330 ml birra (per me artigianale al farro)
    290 gr zucchero di canna
    185 gr burro morbido, a temperatura ambiente
    185 gr farina 00
    200 gr di uova intere
    80 gr di cacao amaro
    2 cucchiaini rasi di bicarbonato
    1 cucchiaino di lievito per dolci
    un pizzico di sale
    per la glassa:
    400 gr formaggio fresco spalmabile*
    250 gr zucchero a velo
    1 cucchiaio abbondante di vin santo 

    Setacciate in una ciotola la farina, il sale, il bicarbonato e il lievito.
    In un’altra ciotola mescolate la birra e il cacao, anch’esso setacciato.
    Lavorate a crema il burro morbido con lo zucchero, poi aggiungete le uova una alla volta e infine unite, alternandoli, le polveri e la birra con il cacao.
    Versate l’impasto in una teglia imburrata e cuocete per un’ora a 180°, facendo sempre la prova stecchino a fine cottura.
    Preparate poi la glassa, semplicemente lavorando con una frusta i tre ingredienti – formaggio, zucchero a velo e vin santo – e spalmatela sulla torta una volta raffreddata.
    Conservate la vostra spelt beer’n chocolate cake in frigo fino al momento di servirla.

     torta birra e cioccolato

    * Aggiornamento – importante!- del post: se volete ottenere una glassa densa da spalmare sopra la torta, come nelle foto, non utilizzate il Philadelfia ma altri tipi di formaggio – tipo Naturella o Esselunga, per dirne un paio che ho testato di persona. Con il Philadelfia la crema risulterà più liquida, a me è capitato e ho risolto dividendo la torta in tre e mettendo due strati di farcia all’interno e uno strato sottile di crema sopra. Il sapore ovviamente non ne ha risentito, ma l’aspetto della torta è risultato molto diverso da quello che vedete in foto.

  • Challah noci e albicocche
    dal mondo,  frutta secca,  lievitati

    Challah con noci e albicocche – Re-Cake #10

    Re-cake è un progetto che unisce molte amanti della cucina, siano esse blogger o meno: ogni mese le admin propongono una ricetta che si può personalizzare (senza stravolgerla troppo!), ispirata alla tradizione italiana oppure importata da un paese straniero, e a fine mese viene premiata la versione più originale e meglio riuscita.
    La prima ricetta re-cake del 2016 è di origine ebraica: si tratta del challah, un pane che viene solitamente servito in occasione dello shabbat. Solitamente il challah è a forma di treccia, ma può essere modellato in vari modi, e lo si può preparare sia in versione dolce che salata.

  • Raviole alla farina di riso e marmellata di more
    biscotti,  colazione,  frolla

    Raviole con farina di riso e marmellata di more

    Eccomi di nuovo qui, dopo una lunga assenza dovuta alle vacanze di Natale in cui sono stata poco al pc, ma in compenso ho cucinato tanto, e soprattutto con calma, cosa non facile da fare durante il resto dell’anno!
    Il pomeriggio del primo gennaio ero in casa, con poca voglia di uscire, ancora mezza addormentata dopo aver tirato tardi a letto per compensare le ore piccole fatte la sera prima, e ho deciso di approfittarne per preparare dei biscotti delicati, con un ripieno fresco di marmellata, adatti ad iniziare l’anno in modo goloso ma non troppo pesante. Ho dato un’occhiata alla dispensa e il primo ingrediente che ho scelto è stata la farina di riso: profumata, fine, bianchissima.In frigo poi ho trovato la sua degna compagna: una marmellata di more che con il suo sapore intenso e il suo colore deciso ha reso questi biscottini degni della prima infornata del 2016!

  • Pandoro ricetta semplice
    lievitati

    Ricetta semplice per il Pandoro

    Chi mi segue anche su facebook sicuramente saprà già che in queste ultime settimane io e il pandoro siamo diventati intimi: non dico amici, che sarebbe troppo, ma intimi decisamente sì dato che abbiamo passato diverse giornate l’uno in compagnia dell’altra: lui mi ha regalato il suo profumo, io l’ho vegliato per interi pomeriggi incitandolo a crescere e a raggiungere finalmente la cima dello stampo.
    Il pandoro che ho sfornato ha una consistenza un po’ diversa da quella dei pandori acquistati ma mi ha dato lo stesso una gran soddisfazione in quanto a gusto e noi ce lo siamo mangiato talmente volentieri che alla fine ho deciso di postare la ricetta, tratta dal blog Viva la focaccia.

    Il procedimento non prevede sfogliature e nemmeno l’impiego del lievito madre, tutti i passaggi sono semplici e – a patto di avere un’impastatrice – si tratta di una ricetta in cui tutti potranno cimentarsi, anche se, come me, sono alle prime armi in fatto di lievitati.
    Inoltre durante questa avventura ho imparato diverse cosette interessanti che mi faceva piacere appuntare qui, sia per me che le ritroverò fedelmente segnate l’anno prossimo, sia per tutti coloro che passando di qui vorranno farsi un’idea di cosa può comportare affrontare la Missione Pandoro per la prima volta!

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