• Zuppa di noodles gamberi e daikon
    dal mondo,  light,  orientale,  pesce,  verdure,  zuppe

    Zuppa di noodles con daikon, germogli di soia e gamberi

    Nelle frequenti e ripetute incursioni al ristorante giapponese, oltre ovviamente al sushi – uramaki e nigiri al salmone restano sempre sul podio dei cibi preferiti – mi piace sperimentare anche i vari antipasti come zuppe, ravioli, insalate, involtini e chi più ne ha più ne metta.
    Le mie preferenze variano di periodo in periodo: le prime cene a base di sushi non potevano che iniziare con un’insalata condita con pesce e anacardi; attualmente è il periodo dei gyoza – ne sono diventata ghiottissima e ne mangerei in quantità industriali- mentre lo scorso autunno impazzivo per le zuppe con i noodles, al punto da essermi messa d’impegno per ideare una ricetta da replicare anche a casa.
    E’così che è nato questo piatto, una zuppa di noodles a base di germogli di soia e daikon.Il daikon, conosciuto anche come ravanello cinese, è un elemento fondamentale della cucina nipponica: pare abbia proprietà digestive, drenanti, che faccia bene al fegato e aiuti a sciogliere i depositi di grasso in eccesso; è una radice dal sapore delicato e dall’odore terroso che ricorda vagamente quello dei funghi, e oltre a essere consumato crudo il suo utilizzo ideale è, appunto, nelle zuppe, in cui rimane compatto e dà un’ottima consistenza al piatto.
    I germogli di soia hanno anch’essi proprietà benefiche: contengono vitamine e fibre, aiutano a combattere il colesterolo essendo ricchi di lecitina e favoriscono l’accelerazione del metabolismo.
    Lo zenzero, infine, è un potente antinfiammatorio e un toccasana per l’apparato digerente, oltre ad avere proprietà anti tumorali.

    zuppa di noodles daikon e gamberi

     
    Oltre che molto sana questa zuppa è anche light: con 30 gr di noodles a testa otterrete due porzioni abbondanti da servire come piatto unico (oppure quattro porzioni se scegliete di servirla come antipasto). Io in questo periodo di detox – tra un fritto di carnevale e l’atro – me la preparo spesso… è uno di quei piatti che soddisfa la mia golosità pur essendo super sano e a basso contenuto di grassi e carboidrati, quindi ovviamente è già diventato uno dei miei cavalli di battaglia! Potete regolare la consistenza in base ai vostri gusti, aggiungendo più o meno liquidi; io lo preferisco come una vera e propria zuppa, con un bel brodo caldo e profumato, ma niente vieta di servirlo anche in versione più asciutta, semplicemente mettendo meno acqua.
    Se  siete d’accordo con me e preferite la versione ‘zuppa’ vi consiglio di servirla bella calda e fumante… e non vergognatevi  di mangiare come in un cartone animato giapponese, bevendo il brodo direttamente dalla vostra ciotolina e infilandovi gli spaghetti in bocca con le bacchette: in Giappone questo comportamento è segno di apprezzamento verso il cibo che si sta gustando. Se vi imbarazzava farlo al ristorante, avete un motivo in più per prepararvi a casa questa zuppa e gustarvela alla maniera orientale… lontano da sguardi indiscreti!

  • piatto unico,  sformato,  vegetariano,  verdure

    Gratin di sedano rapa, porri e patate

    Qui il freddo è finalmente arrivato, le temperature scendono sotto lo zero e la voglia di piatti caldi e confortanti aumenta!
    Non amo affatto l’inverno, ma cerco di consolarmi al meglio, almeno in cucina! Quindi l’altra sera ho pensato di preparare un piatto unico goloso ma non troppo pesante, a base di verdure, da mettere in tavola bello fumante appena uscito dal forno, accompagnato da un buon bicchiere di vino.
    Per variare un po’ ho deciso di utilizzare un ingrediente che non avevo mai usato prima: il sedano rapa. Nella mia ignoranza avevo sempre creduto che si trattasse di un ortaggio importato dall’estero: ho scoperto invece che viene prodotto principalmente nel nord-Italia ed è conosciuto anche come sedano di Verona.
    Il sedano rapa contiene poche calorie, molte fibre e vitamine ed ha proprietà diuretiche essendo composto principalmente di acqua. Insomma è un alimento da non sottovalutare, e, almeno per quanto mi riguarda, tutto da scoprire – ne avevo comprati due, uno è finito nello sformato, l’altro voglio provarlo lesso oppure in umido.

  • cereali,  insalata,  light,  piatto unico,  vegan,  vegetariano,  verdure

    Insalatina tiepida di miglio

    Mi pare sia passata una vita da quando ho pubblicato l’ultimo post.
    Ho infornato biscotti al cioccolato in un sabato di pioggia e poi l’estate è esplosa – lo so, tecnicamente siamo ancora in primavera ma l’ondata di caldo mi fa sentire già oltre 😉
    La bella stagione mi sorprende ogni anno. Per me è come se il mondo cambiasse: ritmi, abitudini, colori.
    Zero programmi e tanta leggerezza in più. Poter fare sport all’aperto, partire per il mare il sabato mattina e passare la giornata a non far nient’altro che sentire il vento e il sole addosso, avere voglia di uscire la sera per stare semplicemente fuori a bere qualcosa e chiacchierare.
    Ma anche se la spiaggia chiama e la voglia di uscire aumenta le mie giornate non sono diventate improvvisamente di 36 ore… quindi mi sono ritrovata a stare un po’ troppo a lungo lontana dai miei amati ricettari e fornelli!
    Perciò ieri ho deciso di immortalare questa insalata di miglio: me la sono inventata un paio di sabati fa, prima di partire per il mare. Avevo voglia di qualcosa di diverso dal solito panino, ma non avevo preparato nulla in anticipo che potesse raffreddarsi bene (personalmente pasta o riso freddo non mi piacciono se non hanno riposato almeno qualche ora in frigo). Quindi ho tirato fuori le verdure che avevo in frigorifero e un cereale per me nuovo che stava lì in dispensa da un po’ in attesa di essere assaggiato, e ho assemblato un’insalatina leggera da mangiare sotto l’ombrellone!

     
  • Torta dolce alle verdure
    dessert,  frolla,  piatti della tradizione,  verdure

    Torta (dolce!) alle verdure

    Quando ero bambina la tradizione voleva che il venerdì successivo alla Pasqua si preparassero le torte per festeggiare una ricorrenza che esisteva solo nel nostro paese, anzi, diciamo pure nel nostro gruppo di case: i miei nonni, che mai durante l’anno avrebbero nemmeno pensato di preparare un dolce, sfornavano in un giorno solo cinque o sei torte da consumare con i vicini e i parenti la domenica successiva. Io rimanevo a casa da scuola e passavo la mattina a guardarli impastare, stendere la pasta, preparare le farciture, assaggiavo qualsiasi cosa e rimanevo incantata dagli odori, dai pentoloni di crema al cioccolato sul fuoco, dalle mani grandi di mio nonno che incredibilmente, solo una volta all’anno, impastavano frolla.
    Generalmente venivano preparate torte al cioccolato, al riso e alle verdure: sì, una torta dolce farcita con bietola, formaggio grattugiato e spezie – che a dispetto di quello che si potrebbe pensare è stata la mia preferita da sempre, anche quando ero una bambina!
    Negli anni la tradizione è andata scomparendo, così come la ricetta di quelle torte: sparita, non si trovava più. Né nella memoria ormai stanca dei nonni, né su un qualsiasi foglio di carta rimasto in fondo a un cassetto. Solo un paio di anni fa, sgomberando la vecchia soffitta, è saltato fuori il foglietto che vedete poco più sotto: una pagina di agenda strappata scritta a mano da mio nonno… le dosi erano approssimative, i tempi di cottura non indicati, ma era comunque una traccia da seguire per provare a replicare quella torta così particolare, per me davvero unica.

     

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