Torta di ricotta, limone & mandorle (senza glutine)
Quando ho visto questa torta sul blog di Alice mi ha subito ispirato un sacco: mandorle, ricotta e limone promettevano un dolce ricco ma non stucchevole, dalla consistenza fondente e dal profumo freschissimo. L’assenza della farina poi lo rende ancora più particolare e mi ha incuriosita ancora di più!
Ci sono voluti un paio di tentativi prima di raggiungere un risultato davvero soddisfacente, principalmente perché nella vecchia casa non avevo il forno ventilato, che invece ho scoperto essere essenziale per avere una torta compatta, umida al punto giusto ma ben cotta. Una volta completato il trasloco una delle prime torte che ho sfornato ovviamente è stata questa, ma ho avuto paura a tenerla in forno per un’ora come indicato nel post originale, sbagliando. Ci vuole un’ora intera di cottura, io ho solo abbassato un pochino la temperatura l’ultimo quarto d’ora per non dorare troppo la superficie. Se utilizzate questi accorgimenti e lavorate bene tutti gli ingredienti come indicato in ricetta otterrete un dolce davvero particolare nella sua semplicità, ottimo per la colazione ma anche come dessert, magari accompagnato da una pallina di gelato o un po’ di panna montata.
Ringrazio Alice per la ricetta, se siete curiosi trovate il post originale qui – oltre a tante altre ricette preparate a regola d’arte e fotografate con altrettanta maestria!Torta alle mandorle e nocciole senza glutine
La torta di oggi è davvero una di quelle ricette furbe, che quando le scopri non le lasci più. Un dolce da colazione completamente grain free goloso e sostanzioso, per cui vi basteranno solo quattro ingredienti: nocciole, mandorle, uova e zucchero. Sembra impossibile che una torta così semplice sia anche tanto buona, ma vi assicuro che se la proverete non potrete non amarla. Io ho già in mente una versione da fine pasto, con una guarnizione di panna montata appena zuccherata e frutta fresca che la renderebbe un dessert perfetto per ogni occasione. Intanto però cominciamo dalla ricetta base 😉
Mi piacerebbe tanto dirvi che questa torta è tutta farina del mio sacco, ma in realtà l’ho copiata pari pari dalla suocera che me l’ha preparata una domenica a pranzo e che ha anche gentilmente fornito la ricetta. Le mie uniche modifiche sono state diminuire leggermente la quantità di zucchero e usare una teglia di diametro 20 anzichè 23: la prima perchè non amo i dolci ‘troppo dolci’, la seconda perchè mi piacciono le torte che restano un po’ umide al centro (tipo la carrot cake per intendersi). Se voi preferite una torta più asciutta e più dolce usate lo stampo più grande e aumentate lo zucchero a 250 gr.Torta pere & cioccolato vegana, senza glutine e senza zucchero
Preparare questa torta è stato davvero semplicissimo: pochi minuti, poche ciotole da sporcare, e via in forno. Certamente molto più difficile è mettere a punto la ricetta di un dolce senza ingredienti di origine animale, senza zucchero e senza glutine: e qui devo dire che il merito non è mio, ma di Francesca di Beauty Food Blog che è riuscita a trovare il bilanciamento perfetto per sfornare una torta umida, compatta al taglio ma che si scioglie in bocca al primo morso – pur essendo vegana, gluten free e senza zucchero.
Io ho ripreso la sua ricetta semplificandola un po’ e adottando alcune delle sostituzioni da lei proposte perchè non sono riuscita a reperire tutti gli ingredienti indicati nella versione originale; inoltre ho servito la torta senza salse di accompagnamento perchè l’ho mangiata come dolcino da colazione e vi assicuro che per quel ruolo via già benissimo così. Se però volete sperimetare la ricetta originale, ottima anche come dessert da fine pasto, la trovate qui, in tutto il suo splendore 🙂
Grazie mille a Fran quindi, che i dolci sani e leggeri ma tanto golosi sono sempre molto graditi! 😉Farinata toscana di cavolo nero
La ricetta di oggi è un po’ diversa da quelle che pubblico solitamente: non si parla di pasticceria, né di dolci da colazione, tantomeno di cucina moderna, light o fusion.
La farinata toscana è un piatto antico, povero e al tempo stesso sostanzioso, naturalmente vegano e gluten free.
E’ una di quelle ricette che rischiano di andar perse nel corso degli anni e che invece devono essere assolutamente ricordate e tramandate. In occasione della prima frangitura dell’anno l’ho servita in tavola come omaggio all’olio nuovo, e ho deciso che d’ora in poi entrerà a far parte del nostro menu settimanale, almeno finché avremo a disposizione il cavolo dell’orto 🙂Per preparare una buona farinata, oltre ovviamente alle materie prime di qualità, l’elemento essenziale è il tempo: servono come minimo 24 ore per prepararla a regola d’arte, e il riposo tra una fase è l’altra della preparazione è assolutamente necessario per avere un buon risultato.
In pratica si prepara una minestra di cavolo nero, fagioli e patate, la si lascia riposare per mezza giornata o un giorno intero, poi la si riporta a bollore e si aggiunge la farina di mais: a questo punto potete servire la vostra minestra ben calda e completarla con un bel giro di olio extravergine a crudo, oppure ripassare la farinata in padella se volete un piatto più sodo e asciutto, come quello in foto.
In quest’ultimo caso dovrete far raffreddare ulteriormente la minestra, mettendola in un piatto fondo, in modo che si formi una cupola soda come quella che vedete nelle foto, poi tagliare delle fette e farle rosolare in un tegame con dell’olio caldo; appena si formerà una crosticina dovrete mescolare con il cucchiaio in modo che le fette si sfaldino e la farinata si riscaldi e si insaporisca bene, e infine servire sempre con un filo di olio nuovo a crudo e una macinata di pepe nero.
Lo so, la faccenda è lunga, ma ne vale la pena. I nostri nonni sapevano cosa facevano, avevano cerato un piatto che dal punto di vista nutrizionale è assolutamente completo, ricco di vitamine, proteine vegetali e con la giusta dose di carboidrati, conforme alle raccomandazioni dei nutrizionisti odierni. E se vi sembra che sia un piatto ormai superato, che ha fatto il suo tempo, mettiamola così: mia nonna quando cucinava vegano, cucinava da dio 😉