• cioccolato,  dessert

    Bignè alla crema & cioccolato

    I bignè sono un classico della pasticceria davanti al quale ben pochi sanno resistere! Io ho farcito i miei con crema pasticcera –  normale e al cioccolato –  e li ho trovati talmente ricchi e golosi così com’erano da non voler aggiungere glasse;  li ho serviti semplicemente spolverati di zucchero a velo e cacao amaro.
    La cosa curiosa però è che la prima volta che ho sperimentato la pasta choux non è stato per prepare bignè dolci, ma salati. Correva l’anno 2011 e in occasione di una cena cucinata a quattro mani io e una mia amica decidemmo di servire come antipasto bignè ai gamberetti… confesso che non ero molto ottimista riguardo ai risultati, eppure i bignè ci uscirono perfetti al primo colpo, gonfi e vuoti all’interno, belli dorati e pronti per essere farciti. Proprio per questo mi sono tenuta stretta quella ricetta di pasta choux – chiedo venia se non cito la fonte ma non ho più idea della sua provenienza, avendola segnata nel mio ricettario ormai ben sei anni fa – e l’ho rispolverata dopo tanto tempo per preparare dei classici bignè al cioccolato e crema. Posso garantirvi che adesso come allora la ricetta è una garanzia, mi sono nuovamente sorpresa di quanto sia facile e veloce preparare dei bignè perfettamente gonfi e vuoti, con la pasta burrosa, saporita e in perfetto equilibrio tra dolce e salato. La choux è una preparazione base di pasticceria che non vedo spesso in giro per i blog o nei programmi di cucina, e a mio parere merita decisamente un po’ di attenzione in più, per quanto è versatile e utilizzabile in maniera multiforme. Mi sono ripromessa di sperimentarla in futuro come base per un profiterole, o magari, se avrò il coraggio di azzardare tanto, di un bel croque en bouche o un Paris-Brest – entrambi dolci di un’eleganza incredibile, veri mostri sacri della pasticceria francese.
    L’unico ostacolo incontrato in questa ricetta è stato trovare la giusta taglia per i bignè: sono sprecisa per natura e spesso litigo con la sac a poche, quindi sono passata da dei bignè giganteschi a dei piccoli puntini gonfi di crema che ho dovuto farcire con un beccuccio piccolissimo, facendo parecchia fatica, prima di trovare una giusta via di mezzo. Voi considerate che le dosi della ricetta sono per 30 bignè, e otterrete la giusta misura di un classico mignon da pasticceria.
    Infine un’ultima precisazione da fare, riguardo alla cottura: io avevo messo la carta forno ma pubblicando una foto della preparazione sui social mi sono resa conto di aver fatto un errore plateale: in diversi mi hanno detto che la carta forno non va assolutamente messa sia perchè rende più difficile il dressaggio dell’impasto sia perchè i bignè cuociono meglio e più uniformemente a diretto contatto con la teglia, quindi vi riporto il metodo di cottura giusto, facendo tesoro dei preziosi consigli del popolo del web 🙂

  • cavallucci
    biscotti,  colazione,  festività,  frutta secca,  natale,  piatti della tradizione,  senza burro

    Cavallucci con fichi secchi e vin santo

    I biscotti di oggi profumano già un po’ di Natale: ricchi di frutta secca, miele e spezie, hanno un sapore che ricorda vagamente quello del panforte senese, vero mostro sacro tra i dolci natalizi toscani.  Non avevo mai pensato di preparare in casa i cavallucci finchè non mi sono imbattuta nella ricetta di Ely, uscita sullo scorso numero di Taste&More: il mix di profumi e consistenze che descriveva mi ha incuriosita moltissimo… e devo dire che il risultato è stato perfino superiore alle aspettative! Questi dolcetti sono davvero particolari, hanno una consistenza morbida ma compatta e sono ricchi di sapori e di profumi antichi – infatti pare siano nati addirittura ai tempi dei Medici, e debbano il loro nome al fatto che venivano serviti nelle osterie ai cavalieri che si fermavano per rifocillarsi durante il cammino.
    Io ho leggermente personalizzato la ricetta, scegliendo di aggiungere all’originale le scorzette di arancia candite, dosando la quantità di spezie in base ai miei gusti e utilizzando un classico lievito per dolci al posto dell’ammoniaca. La preparazione è molto semplice e altrettanto veloce: basta mescolare bene tutti gli ingredienti secchi,  aggiungere uno sciroppo preparato con acqua, zucchero e vin santo e in ultimo unire il miele per amalgamare il tutto. Senza nemmeno far riposare l’impasto poi si può procedere a formare un filoncino da cui ricavare dei dischetti di pasta piuttosto spessi e il gioco è fatto. Veloci, profumati e dal carattere deciso, i cavallucci sono già entrati a far parte della mia lista dei biscottini da regalare per il prossimo Natale!

  • inverno,  piatti della tradizione,  piatto unico,  vegan,  vegetariano,  verdure

    Farinata toscana di cavolo nero

    La ricetta di oggi è un po’ diversa da quelle che pubblico solitamente: non si parla di pasticceria, né di dolci da colazione, tantomeno di cucina moderna, light o fusion.
    La farinata toscana è un piatto antico, povero e al tempo stesso sostanzioso, naturalmente vegano e gluten free.
    E’ una di quelle ricette che rischiano di andar perse nel corso degli anni e che invece devono essere assolutamente ricordate e tramandate. In occasione della prima frangitura dell’anno l’ho servita in tavola come omaggio all’olio nuovo, e ho deciso che d’ora in poi entrerà a far parte del nostro menu settimanale, almeno finché avremo a disposizione il cavolo dell’orto 🙂

    Per preparare una buona farinata, oltre ovviamente alle materie prime di qualità, l’elemento essenziale è il tempo: servono come minimo 24 ore per prepararla a regola d’arte, e il riposo tra una fase è l’altra della preparazione è assolutamente necessario per avere un buon risultato.

    In pratica si prepara una minestra di cavolo nero, fagioli e patate, la si lascia riposare per mezza giornata o un giorno intero, poi la si riporta a bollore e si aggiunge la farina di mais: a questo punto potete servire la vostra minestra ben calda e completarla con un bel giro di olio extravergine a crudo, oppure ripassare la farinata in padella se volete un piatto più sodo e asciutto, come quello in foto.

    In quest’ultimo caso dovrete far raffreddare ulteriormente la minestra, mettendola in un piatto fondo, in modo che si formi una cupola soda come quella che vedete nelle foto, poi tagliare delle fette e farle rosolare in un tegame con dell’olio caldo; appena si formerà una crosticina dovrete mescolare con il cucchiaio in modo che le fette si sfaldino e la farinata si riscaldi e si insaporisca bene, e infine servire sempre con un filo di olio nuovo a crudo e una macinata di pepe nero.

    Lo so, la faccenda è lunga, ma ne vale la pena. I nostri nonni sapevano cosa facevano, avevano cerato un piatto che dal punto di vista nutrizionale è assolutamente completo, ricco di vitamine, proteine vegetali e con la giusta dose di carboidrati, conforme alle raccomandazioni dei nutrizionisti odierni. E se vi sembra che sia un piatto ormai superato, che ha fatto il suo tempo, mettiamola così: mia nonna quando cucinava vegano, cucinava da dio 😉

  • cannoncini di pasta sfoglia con crema pasticcera
    colazione,  dessert,  festività,  highlights,  sfoglia

    Cannoncini di pasta sfoglia con crema pasticcera

    E’ da tanto tempo che volevo proporre sul blog la ricetta della pasta sfoglia fatta in casa, e finalmente eccomi qua! Ho imparato a farla un paio di anni fa a un corso di cucina, prima di allora mi ero sempre immaginata che fosse qualcosa di super complicato e molto laborioso, in realtà organizzandosi bene in un paio d’ore o poco più se ne riesce a preparare una buona dose da sporzionare e conservare in congelatore. Da lì in poi ci si può sbizzarrire utilizzandola per pizzette, ventaglietti, strudel, torte salate o, appunto, per dei piccoli e deliziosi cannocini. Gli utilizzi della pasta sfoglia sono davvero molteplici, e non vi dico la soddisfazione ogni volta che la vedo gonfiarsi in cottura e separarsi in tanti piccoli sottilissimi strati burrosi e fragranti!
    Nel caso dei cannoncini vi basterà ritagliare la pasta, avvolgerla sugli appositi cilindri metallici e cuocerla al forno per poi riempirla come preferite: io ho scelto una semplice crema pasticcera ma anche la namelaka dello scorso post si presterebbe benissimo 😉
    Le dosi che vi riporto in ricetta sono per circa 1,2 kg di sfoglia. Io solitamente la divido in quattro panetti da 300 gr l’uno, da ciascun panetto potrete ricavare una dozzina di cannoncini.

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