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    Mendiants & cioccolatini mandorle e fondente

    Ormai ci siamo, Natale è davvero alle porte e io come ogni anno in questo periodo non farei altro che sfornare biscottini di ogni forma e tipo da regalare in giro: l’albero acceso, un po’ di musica in sottofondo – ma anche il silenzio non è male, ultimamente lo sto molto rivalutando – e via a lavorare di formine e mattarello, con quel profumo meraviglioso di burro e vaniglia che si spande per casa… Sta di fatto che non di soli biscotti è fatto il Natale, e qui sul blog ho colpevolmente trascurato un altro capitolo importante quando si parla di pensierini natalizi: quello riguardante il cioccolato!
    Per rimediare a questa mancanza oggi vi propongo la ricetta per un mix di cioccolatini assortiti che accontenteranno tutti e che potrete preparare davvero in un lampo, personalizzandoli come preferite e senza bisogno di attrezzature o stampi particolari.
    I mendiants sono un classico della tradizione francese: dei dischetti di cioccolato fuso arricchiti con frutta secca e candita che potrete realizzare in infinite varianti, dando sfogo alla fantasia e ottenendo dei cioccolatini piccoli, delicati e carinissimi da vedere. Io ne ho preparati di tre tipi: cioccolato al latte con nocciole e mandorle per chi non vuole scostarsi dai sapori più classici; fondente con noci e datteri per chi ama i gusti tradizionali, antichi e di carattere; bianco con pistacchi e mirtilli essiccati per chi ha gusti ricercati e apprezza gli accostamenti più insoliti. 
    Nel mio cestino natalizio ho voluto poi aggiungere anche degli altri cioccolatini buonissimi, che l’anno scorso ho ricevuto in dono e letteralmente divorato uno dopo l’altro non riuscendo a capacitarmi di quanto fossero buoni – e non riuscendo in realtà a capire quali fossero esattamente gli ingredienti con cui erano stati preparati finché chi me li ha regalati mi ha svelato la ricetta. E lì ho scoperto che due soli ingredienti componevano quelle delizie: mandorle e cioccolato fondente. Vi assicuro che resterete anche voi sorpresi di quanta bontà può scaturire da un’accoppiata così semplice e a prima vista quasi banale, sia a livello di gusto che di profumi e di croccantezza. 
    A questo punto vi lascio le ricette, con i miei migliori di un Natale sereno, che profumi di cose buone e fatte con il cuore!

  • pandoro sfogliato sorelle simili
    festività,  lievitati,  natale

    Pandoro sfogliato delle sorelle Simili

    La questione pandoro era rimasta in sospeso dall’anno scorso: ero partita da una ricetta semplice ed ero rimasta soddisfatta a metà: il mio pandoro era buono e profumato ma non aveva la consistenza soffice che avrei desiderato, quel meraviglioso effetto ‘cotone’ che secondo me un pandoro deve avere, quando tagli la fetta e sembra che la pasta si sfilacci come fosse una specie di morbidissima nuvola… Documentandomi un po’ ho capito che un passaggio che aiuta molto ad ottenere quest’effetto è la sfogliatura: in pratica si prepara un impasto lievitato e poi lo si sfoglia come si farebbe con la pasta sfoglia, con tre pieghe a tre intervallate da un riposo di venti minuti in frigo.
    Confesso che ero alquanto spaventata da questa prospettiva: già i lievitati mi intimoriscono di per sé, poi pensavo che dover conciliare i tempi di lievitazione con quelli della sfogliatura sarebbe stato complicato e mi avrebbe portato via moltissimo tempo… e invece devo dire che affrontare la preparazione del pandoro sfogliato è stato meno traumatico del previsto – in ogni caso mai quanto fotografarlo, fotografare un pandoro in un dicembre nuvoloso è una cosa che ha messo alla prova i miei nervi e mi ha portato più volte alla soglia dello sgomento estremo, ma questo interessa poco a chi legge per poi replicare la ricetta e portarla sulla tavola natalizia, alla quale grazie a Dio ci si siede per mangiare, non per fotografare 😉 
    Tornando dunque alla ricetta e ai suoi tempi, considerate che vi occorreranno indicativamente 6 ore di lavorazione e 6 per riposo e cottura. Se come me iniziate verso le otto di mattina, dovrete star dietro al vostro pandoro fino alle due/due e mezza di pomeriggio, poi potrete tranquillamente dedicarvi ad altro per le successive cinque ore e per le otto di sera o poco più avrete finito l’opera, cottura compresa.

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